Caro Stefano,
come promesso, ecco i consigli su cose carine da fare in un weekend a Bordeaux, elegante città francese che ho avuto il piacere di visitare qualche settimana fa.
Partiamo da due consigli molto semplici, ma importanti: evita di visitare Bordeaux in bassa stagione, specialmente in inverno, e non limitarti alla città, ma visita anche i suoi dintorni.
Perché ti dico questo? Perché noi l’abbiamo visitata a metà dicembre e, con il senno di poi, avremmo scelto un altro periodo. In diverse occasioni abbiamo infatti dovuto rinunciare ad attività che ci eravamo prefissati e sentirci dire “adesso non si può, da aprile in poi sì”. Inoltre Bordeaux, a differenza di molte altre città che danno il meglio di loro durante il periodo natalizio, non gode di una particolare atmosfera festiva.
Insomma una città che va visitata, e vissuta, in primavera ed estate, soprattutto per quanto riguarda i suoi dintorni, tra cui la costa atlantica e i paesi delle ostriche, l’imponente Duna di Pilat e i deliziosi borghi persi tra i vigneti, tra cui l’incantevole Saint-Émilion.
A ogni modo, anche a dicembre, una visita ai dintorni di Bordeaux è un’attività imprescindibile. Noleggia una macchina e vai alla scoperta di alcune meraviglie raggiungibili in poco meno di un’ora dal centro città.
Bassa stagione o meno, ecco sei cose carine da fare in un weekend a Bordeaux e dintorni.
Mangiare, mangiare e ancora mangiare
Il cibo è stata la ragione principale per cui abbiamo deciso di visitare Bordeaux durante il nostro tradizionale viaggio natalizio annuale e sempre il cibo è stata la ragione per cui abbiamo amato così tanto questa città francese. Le specialità gastronomiche si sprecano, i vini anche, ma le protagoniste, indubbie, a Bordeaux e dintorni sono loro, le sublimi, meravigliose, emozionanti ostriche.
Io non faccio testo, le adoro, in viso mi si apre un sorriso appena ne vedo una. Eppure molte altre persone sembravano essere del mio stesso avviso. Bordeaux è la città giusta per assaggiarne di ogni tipo, e a un ottimo prezzo, specialmente nei paesini sull’Oceano Atlantico come Cap Ferret, Arcachon e Gujan-Mestras.
Ma Bordeaux non è solo ostriche: è iniziare la giornata con una colazione in una boulangerie a base di pain au chocolat e caffè (io ti consiglio la deliziosa Le Boulanger de l‘hotel de Ville). È concedersi uno spuntino veloce al mercato all’aperto Marché des Quais de Bordeaux Chartrons, dove i formaggi sono così belli che sembrano delle saponette stilosissime. Bordeaux è concedersi una delle bistecche più buone mai assaggiate in vita mia da La Brasserie Bordelaise, consigliatissima steakhouse in pieno centro. È regalarsi piacevolissime cene, sia dai piatti gourmet e dall’ambiente sofisticato come da Restaurant Loulou, che a base di pesce, momenti esilaranti e note di France Gall da Le Petit Commerce.
È infine regalarsi un momento di pura dolcezza assaggiando i dolci tipici della città, i Caneles de Bordeaux da La Toque Cuivrée. Il tutto accompagnato da un buon bicchiere di Bordeaux. Ma che te lo dico a fare! Anzi, te lo spiego nella prossima attività.







Bere, bere e ancora bere
Lo dice il nome stesso, no? Bordeaux è senza ombra di dubbio la città del vino, la Cité du Vin, nome che hanno dato, tra l’altro, al museo dedicato al Bordeaux in città. Concediti un bicchiere, o più, di rosso, bianco o rosè nei numerosi wine bar della città e ogni qualvolta si presenti l’occasione.
E se a un certo punto dovessi essere stufo del vino (!), Bordeaux offre tantissimi cocktail bar. Uno che mi sento di consigliarti è Simone, dove ho avuto il piacere di sorseggiare un ottimo drink a base di chartreuse, delizioso liquore francese alle erbe. Santé!



Visitare i principali monumenti
Nonostante Bordeaux non sia neanche lontanamente paragonabile agli iconici monumenti di Parigi, la città offre comunque degli importanti punti di interesse. Tra questi spiccano la Porte de la Grosse Cloche, uno dei simboli di Bordeaux che ricorda la fine della prima guerra mondiale attraverso un unico suono di campana ogni 11 novembre, lo splendido Grand Theatre de Bordeaux, teatro la cui facciata risale al 1780, o l’imponente cattedrale di Bordeaux, esempio di architettura romanica del XI secolo.
Da non perdere, poi, quelle affascinanti vie ricche di boutique, wine bar, creperie e ristoranti, come Rue Saint-James e Rue Notre Dame, e la via dello shopping per eccellenza, Rue Sainte-Catherine, spesso definita come la via pedonale più lunga d’Europa.
Il punto di interesse più importante di Bordeaux (e ahimè noi non abbiamo potuto vederlo causa bassa stagione) rimane il Miroir d’eau, la piscina riflettete più grande del mondo, nella Place de la Bourse. Specialmente per un amante della fotografia come te, questo deve essere uno spettacolo da non perdere.




Visitare la splendida Duna di Pilat
Ci stavamo quasi rinunciando: lungo la strada che ci portava alla Duna di Pilat, la duna di sabbia più alta d’Europa, diluviava. Scalare una duna di sabbia sotto la pioggia, con il vento freddo di dicembre e il grigiore circostante non sembrava essere un’attività divertente. Un ringraziamento fortissimo al mio ragazzo, che ha insistito affinché ci andassimo.
La Duna di Pilat è spettacolare, 107 metri di altezza, imperdibile. Distante solo 60 chilometri da Bordeaux, rappresenta la meta perfetta per un’escursione fuori città.
D’estate può essere attraversata tramite una scala posizionata sulla sabbia, mentre d’inverno, sempre per tornare all’argomento della bassa stagione, questa viene rimossa e dunque per raggiungere la cima della duna bisogna fare un bel lavoro di gambe. L’emozione della vista sull’Oceano Atlantico e del paesaggio circostante una volta raggiunta la sommità, però, ripaga ogni fatica.
E se non fosse stato per il vento freddo, mi sarei volentieri buttata nelle acque sottostanti. Un motivo in più per tornarci durante la bella stagione.








Perdersi nei tanti oyster bar dei paesini sulla costa Atlantica
Dopo la Duna di Pilat, il nostro programma prevedeva una pausa pranzo a base di ostriche in uno dei paesini sulla costa atlantica. Avremmo voluto visitare Cap Ferret, forse il più famoso, ma in bassa stagione è più complicato: il servizio di traghetti che permette di raggiunge Cap Ferret da Arcachon in soli 30 minuti non è in funzione durante i mesi invernali e il tragitto in auto richiede almeno un’ora di viaggio. Per questo abbiamo deciso di pranzare ad Arcachon, altro paese famoso per l’allevamento di ostriche.
Arcachon è stato però una vera delusione: i ristoranti chiudono nel pomeriggio e delle visite spontanee come la nostra alle tre del pomeriggio non permettono di assaggiare le specialità del posto. Inoltre, anche se i ristoranti fossero stati aperti, non assomigliavano certo alle tipiche casette di pescatori di legno dove mi ero immaginata ad assaggiare le ostriche.
Non potevo credere di essere nel paese delle ostriche e di non poterle assaggiare. Non ci siamo arresi e, disperati, abbiamo cercato su Google “pescherie Arcachon”, nella speranza che almeno quelle potessero essere una soluzione alla nostra voglia di ostriche. Ed ecco che alle 15.30 apriva la Poissonerie de L‘Aiguillon, ufficialmente la pescheria più bella che abbia mai visto in vita mia. Pesce fresco di ogni tipo, deliziosi antipasti di mare pronti da gustare e ostriche a 70 centesimi l’una. Abbiamo comprato un Bordeaux al supermercato a fianco e, felicissimi, abbiamo gustato un ottimo pranzo a base di pesce nella comodità della nostra auto. Indimenticabile.
Tornando alle “tipiche casette di pescatori di legno dove mi ero immaginata ad assaggiare le ostriche”, le abbiamo poi trovate a Gujan-Mestras, definita la cittadina capitale delle ostriche del bacino di Arcachon (c’è addirittura un museo a riguardo, la Maison de l’Huître!). Di nuovo, a causa della bassa stagione, gli oyster bar erano quasi tutti chiusi, ma l’atmosfera era speciale. Non fartelo scappare d’estate!





Visitare Saint-Émilion
Come concludere in bellezza un weekend a Bordeaux? Soggiornando a Saint-Émilion. Il paesino, distante poco meno di 50 chilometri da Bordeaux, ha un fascino innegabile: il centro storico, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, è circondato da infiniti vigneti ed è possibile pernottare in un romanticissimo château (splendido lo Château Soutard), dove viene prodotto il vino locale.
Sebbene a dicembre i colori siano meno intensi rispetto ad altri mesi dell’anno, i paesaggi di Saint-Émilion ci hanno comunque conquistati: non volevamo più venire via e abbiamo davvero rischiato di perdere il volo!
Ma non è tutto: la cena che ci siamo regalati a Saint-Émilion, l’ultima sera, è stata una delle più magiche che abbia mai provato. Da Chai Pascal, uno dei pochissimi ristoranti aperti in quella domenica sera di metà dicembre, il cibo era delizioso, l’atmosfera dolcissima e il servizio eccellente.
E quando, dopo aver cenato divinamente, mi concedo un’ultima passeggiata ai bordi dei vigneti, mano nella mano con l’amore della mia vita, illuminata solo dalla luce della luna e delle stelle e accompagnata fino all’uscio della deliziosa pensione in cui dormirò da un simpatico cagnolone che gironzola solo per le vie deserte del paese, ecco, quello diventa uno di quei preziosi momenti in cui sono infinitamente grata per la mia vita.
Grata per i miei viaggi, per le esperienze che decido di fare, per le persone con cui scelgo di viaggiare e anche per gli imprevisti che accadono e che rendono il viaggio ancora più dolce, ancora più romantico. E sì, forse questo finale è stato fin troppo romantico, ma una domanda mi sorge spontanea: si può essere troppo romantici in Francia?
Lascio a te la risposta.








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