Tantissime volte mi è successo di emozionarmi visitando i luoghi dei miei viaggi. Poche volte, però, l’emozione è stata così intensa da farmi scendere delle lacrime dagli occhi.
Una di queste volte, indimenticabile, ha una data e un luogo precisi: 19 luglio 2020, Badia Vecchia, azienda agricola su una strada che google maps indica come “senza nome”, comune di Castiglione della Pescaia, Maremma toscana, Italia, pianeta Terra.
Il perché ve lo spiego dopo, ma volevo iniziare questo post cercando di trasmettervi quanto la Maremma mi sia entrata dentro, quanto sia diventata uno dei miei posti del cuore. Come, del resto, tutto il nostro road trip in Toscana (qui potete trovare l’articolo su cosa vedere in Val d’Orcia).
Lasciatemi iniziare questo post riassumendo quelle che sono state le tappe del nostro viaggio in Maremma:
- Castagneto Carducci
- Populonia
- Massa Marittima
- Capalbio
- Monte Argentario
- e innumerevoli strade di campagna, la cosa più bella di questa splendida regione toscana.
C’è molto altro da vedere in Maremma, ne sono consapevole, ma il nostro tour in questa zona è durato (purtroppo) solo due giorni. Due giorni che sono però bastati a riempirmi di sorrisi e brividi, stupore e meraviglia. Due giorni che mi hanno fatto irrimediabilmente innamorare, ancora una volta, del mio splendido Paese. E allora lasciatemi raccontare le dieci cose da fare in Maremma durante un road trip in Toscana.
Pernottare in un bed and breakfast da sogno
Inizio da qui perché proprio in un bed and breakfast da sogno è iniziata la nostra magica permanenza in Maremma.
Arriviamo al Bnb I Glicini quasi a mezzanotte, dopo una giornata intensa in cui abbiamo visitato Lucca e Pisa. Considerate che il bed and breakfast ci è stato consigliato da amici, lo abbiamo prenotato la mattina per la sera e non abbiamo controllato né recensioni, né foto. Non avevamo quindi nessuna aspettativa a riguardo.
Bnb I Glicini si è però rivelato una piacevolissima sorpresa. La proprietaria, la signora Sandra, ci ha accolto con gentilezza e calore, nonostante l’ora tarda, offrendoci un delizioso bicchiere di vino (noi abbiamo poi chiesto l’intera bottiglia, troppo buono!).
La nostra camera era arredata con gusto, le lenzuola di cotone profumavano di lavanda, una vasca idromassaggio con cromoterapia era a nostra disposizione prima di coricarci.
Abbiamo dormito benissimo e il giorno dopo ci siamo fatti coccolare da un’ottima colazione a base di caffè, brioche, salumi e formaggi. Eravamo gli unici ospiti, in compagnia solo di un’atmosfera di relax e tranquillità e di simpatici cagnoloni. Bnb I Glicini è stata la soluzione perfetta per iniziare il tour della Maremma nel migliore dei modi.


Percorrere il viale dei cipressi a Castagneto Carducci
La Toscana viene spesso associata ai cipressi. La strada per eccellenza, dove se ne contano ben 2540 in soli cinque chilometri, è chiamata, per l’appunto, Viale dei Cipressi e si trova nel comune di Castagneto Carducci.
Il nome ufficiale è strada provinciale bolgherese e collega l’Oratorio di San Guido al centro storico del borgo di Bolgheri.
Persino Giosuè Carducci dedicò una poesia a questo splendido viale.
“I cipressi che a Bólgheri alti e schietti
Van da San Guido in duplice filar,
Quasi in corsa giganti giovinetti
Mi balzarono incontro e mi guardar.“
Percorretelo in tranquillità: in alcuni punti è davvero surreale.

Perdersi tra i vigneti
Mentre guidavamo verso sud, ci siamo volontariamente persi per delle strade di campagna circondate da vigneti, ulivi e pini marittimi.
Questa è una delle cose più belle che possiate vivere in Maremma.
I paesaggi intorno ai vigneti sono mozzafiato e vi regaleranno sorprese continue. Ricordo il sorriso che mi si è aperto in viso quando abbiamo visto dei coniglietti saltellare tra le vigne o quando tra gli alberi di un vigneto collinare abbiamo scorto il blu del Mar Tirreno.
Se volete perdervi senza rinunciare allo stile fatelo a Donoratico. Lì potete trovare la Tenuta Argentiera, un posto da favola per degustare qualche bicchiere di vino toscano. Noi ce lo siamo tenuti per la prossima volta, ma voi non lasciatevelo scappare.




Ammirare il blu del Mar Tirreno dal borgo etrusco di Populonia
Il nostro arrivo a Populonia quella domenica fu totalmente inaspettato, non era in programma. Però le spiagge di San Vincenzo e del Golfo di Baratti erano troppo affollate e una visita al Parco archeologico di Baratti e Populonia non ci sembrava la cosa giusta da fare con 35 gradi e un sole cocente. Ricordo che chiesi a un bagnino “che cos’è quel paesino lassù?” e lui mi rispose “Populonia, molto carina“. Aveva ragione.
Abbiamo trascorso un paio d’ore in questo borgo di origine etrusca dalla vista privilegiata sul Mar Tirreno. Abbiamo visitato la Rocca di Populonia e ci siamo concessi un ottimo pranzo nel delizioso giardino del ristorante La Taverna di Populonia (le recensioni non gli danno giustizia, noi ci siamo trovati bene).
La via principale del piccolissimo borgo poi, Via San Giovanni, offre tanti ristorantini e locali e fa di Populonia una tappa perfetta per la pausa pranzo o per una cena romantica. Ora che ci penso, i tramonti sul mare devono essere spettacolari lì. Altra cosa da fare per la prossima volta!


Mangiare un gelato in piazza a Massa Marittima
La proprietaria del nostro bed and breakfast I Glicini, oltre a essere una perfetta host, si è rivelata anche una fantastica guida turistica. È stata lei infatti a consigliarci di visitare Massa Marittima per godere di “una delle più belle piazze medioevali di tutta Italia“. E anche lei, come il bagnino di Populonia, aveva ragione.
La forma a stella rende Piazza Garibaldi un posto magico e gli edifici che la circondano sono un vero gioiello: tra questi la Cattedrale di San Cerbone, Il Palazzo del Podestà, sede del Museo Archeologico, e il Palazzo dei Priori, sede del comune. Il mio consiglio è di prendervi un ottimo gelato al Bar Centrale e godervi la piazza seduti sul muretto, come sembravano fare gli anziani del paese da anni e anni.
Ah, un altro consiglio: a Massa Marittima ho sbirciato i nomi delle località dei paesaggi toscani delle cartoline. È un ottimo spunto per sapere esattamente dove sono state scattate quelle foto da sogno. Proprio grazie alle cartoline di Massa Marittima ho scoperto infatti l’agriturismo Baccoleno, uno dei punti più meravigliosi di tutta la Toscana che abbiamo visitato qualche giorno dopo.


Vivere come in una favola nel borgo di Capalbio
Sarà che sulla strada che porta a Capalbio, completamente immersa nella campagna maremmana, dove il cellulare non prende neanche a piangere, credo di aver visto il tramonto più incredibile della mia vita. Sarà che ancora una volta la visita a questo borgo, definito uno dei più belli d’Italia, è capitata un po’ per caso. Sarà che ho dei ricordi romantici con il mio ragazzo in questo splendido paesino che porterò per sempre con me. Tante ragioni, una certezza: Capalbio è stato uno dei posti che più ho amato del nostro road trip in Toscana.
Il borgo, incastonato tra le colline e il mare, mi ha rubato il cuore. Così, senza preavviso, senza che me lo potessi aspettare.
Indimenticabile la cena da Trattoria Toscana, a base di ravioli ripieni fatti in casa, spezzatino di capriolo e morellino di Scansano (adoro!). E indimenticabile tutto il resto: le dolcissime viuzze, i tanti vasi per le strade, le mura che circondano il borgo e dalle quali è possibile ammirare il centro storico, la campagna e il mare.
E proprio dalle mura si può godere di una bellissima vista sulla torretta medioevale della Rocca Aldobrandesca. Quella sera c’erano tantissime stelle scintillanti, che sembravano dipinte attorno alla torre. Come nelle raffigurazioni dei libri di fiabe medioevali per bambini. Non esagero. Era da non crederci.
Capalbio ci è piaciuta così tanto che ci siamo tornati anche la mattina dopo, per vederla con la luce. Un borgo magico, bellissimo, in cui spero di tornare presto.






Nuotare nelle acque cristalline delle calette di Monte Argentario
Ricordo la faccia meravigliata del mio ragazzo quando, dalla strada panoramica di Monte Argentario, avvistiamo la caletta in cui saremmo poi scesi a farci il bagno. Non me l’ha mai detto esplicitamente, ma secondo me non si aspettava un mare del genere.
Ebbene sì, le calette di Monte Argentario sanno lasciare senza parole. Non solo per il colore dell’acqua, i promontori che scendono verso il mare e le particolari formazioni rocciose, ma anche per il paesaggio che le circonda, fatto di ulivi e cielo terso.
Noi siamo stati in una piccola caletta con poca gente, Cala Cacciarella, non distante dalla invece molto più affollata Cala Grande. Per raggiungere la caletta occorre camminare lungo un percorso di macchia mediterranea e cespugli di rosmarino per circa 30 minuti che, specialmente al ritorno, richiede un po’ di sforzo fisico. Ma ne vale la pena.
Una volta arrivati troverete un mare color turchese, dall’acqua rinfrescante e pulitissima e sì, penserete ancora una volta a quanto sia stupendo e pieno di risorse il nostro bel Paese.



Mangiare la pasta con il ragù di cinghiale
A un certo punto me lo sono imposta: basta. Basta ragù di cinghiale. Ma in Toscana è difficile dire no a questa leccornia, specialmente in Maremma, dove la si trova un po’ in tutti i menù. Imperdibile assaggiarlo con la pasta (possibilmente fresca). Avrete l’imbarazzo della scelta sul tipo: pici, tagliolini, ravioli, pappardelle, e chi più ne ha, più ne metta.
Il ragù di cinghiale ha simboleggiato così tanto il nostro road trip in Toscana che ho deciso di comprarne un vasetto da portare a casa. Io e il mio ragazzo stiamo ora aspettando la giusta occasione per regalarci una cenetta berlinese a base di pici con il ragù di cinghiale di Capalbio e Brunello di Montalcino Biondi-Santi del 2007, un regalo speciale di mio papà. Avete letto bene: abbiamo in casa un capolavoro.


Concedersi un bicchiere (portafoglio permettendo) di Sassicaia
Eravamo a Populonia e ricordo di essermi detta: “sei in vacanza, lavori tutto l’anno, ti meriti qualche coccola“, prima di ordinare alla cameriera un bicchiere di Sassicaia, il “Super Tuscan” di Bolgheri, votato come vino migliore al mondo.
Lei è stata cosi gentile da informarmi sul prezzo al bicchiere, prima di procedere con l’ordine. 30 euro. Avrei voluto, ma una vocina nella mia testa mi ha invitata a fermarmi. Avrei potuto acquistarlo in un supermercato: il prezzo alla bottiglia comunque non scende sotto i 200 euro. Per farla breve: il Sassicaia non è per tutte le tasche.
Ma se siete amanti del buon vino e il vostro portafoglio ve lo consente, regalatevi un momento di, presumo, pura gioia con questo rosso pazzesco.

Emozionarsi nei paesaggi bucolici della campagna maremmana
Come vi dicevo prima, poche volte mi sono commossa durante i miei viaggi da tanta era la bellezza del posto che avevo di fronte. Una di queste è stata all’azienda agricola Badia Vecchia, nella campagna di Castiglione della Pescaia.
Durante i nostri road trip, ci capita spesso di fermarci sulla strada per scattare delle foto o, semplicemente, per godere della bellezza di quel che ci circonda. Quel giorno guidavo io e improvvisamente vidi un enorme campo di girasoli. Decisi di prendere la prima strada a sinistra e andare a vedere da vicino quella meraviglia. Ero ignara del fatto che quella stradina portava a qualcosa di ancora più magico e lo voglio prendere come un segno del destino. Quella stradina portava a Badia Vecchia, un’azienda agricola di cui so poco o nulla se non che mi sono salvata la posizione perché sì, se un giorno mai mi sposerò, mi piacerebbe farlo lì.
Mucche maremmane, tra cui dolcissimi vitellini, balle di fieno nei campi, filari di cipressi, la luce del tramonto. Non ce l’ho fatta, ho iniziato a piangere dall’emozione. Era troppo bello, c’era tutto, sarei rimasta lì per sempre.
Mi rendo conto che queste emozioni siano super soggettive, ma il mio consiglio è di vivervi quei momenti bucolici, di godervi i colori della natura di questa magica regione, di non dare nulla per scontato in quei paesaggi che ci invidiano in tutto il mondo. Allora sì, la Maremma vi entrerà nel cuore proprio come ha fatto con me. E lì per sempre ci resterà.




Ciao Agnese anche oggi ho sognato, viaggiato e mangiato!!!! In alcuni tuoi racconti ho rivisto luoghi visitati più di trent’anni fa e mi è ritornata l’acquolina in bocca per le pappardelle al ragù di cinghiale!!!! I tuoi racconti riempiono sempre il cuore di gioia e romanticismo oltre a grandissime emozioni grazie
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Ciao Lorena,
grazie a te per le belle parole. Mi fa tanto piacere sapere che il mio post ti ha suscitato queste emozioni. Non ci resta che organizzare una cenetta insieme a base, ovviamente, di pappardelle al ragù di cinghiale! A prestissimo.
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