Sono da poco tornata da un viaggio che sognavo da sempre: un road trip in Toscana. Il mio sogno è diventato realtà nel luglio del 2020 ed è stato ancora più bello di quanto potessi immaginare.
Posso raggruppare quello che abbiamo visto in tre categorie: le città, la Maremma e il Chianti e la Val d’Orcia. Ed è proprio di questa splendida valle, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, che voglio raccontarvi in questo post.
Doverosa una premessa: la Val d’Orcia va visitata in macchina. Punto. Solo così potrete rimanere a bocca aperta ammirando gli splendidi paesaggi rurali, incontrando la notte per le strade buie la fauna locale, visitando gli arroccati paesini, altrimenti molto difficili da raggiungere.
Siete nella terra della Toscana da cartoline. Salite in macchina, abbassate i finestrini e godetevi le meraviglie del nostro Paese. Altolà ad autostrade e superstrade, benvenute polverose strade di campagna. Un sogno.
Prima di raccontarvi nel dettaglio che cosa abbiamo visto durante il nostro road trip in Val d’Orcia, voglio elencarvi quelle che sono state le nostre tappe:
- Castiglione d’Orcia
- Bagno Vignoni
- San Quirico d’Orcia
- Abbazia di Sant’Antimo
- Montalcino
- Buonconvento
- Abbazia di Monte Oliveto Maggiore
- Asciano e le crete senesi
- Bagni San Filippo
- Pienza
- Montepulciano.
Noi abbiamo visitato questi punti di interesse della Val d’Orcia in due giorni pieni e una serata. Se desiderate qualche ora di relax in più considerate di allungare la permanenza in Val d’Orcia a tre giorni pieni o a quanto più desiderate.
Giorno 1 – Castiglione d’Orcia, Bagno Vignoni, San Quirico d’Orcia
Arriviamo in Val d’Orcia nel tardo pomeriggio dalla Maremma (vi lascio il link al post che ho scritto su questa magnifica regione qui) attraverso la statale SS323, una strada di montagna che ci ha regalato scorci fantastici. Indimenticabile, ad esempio, la suggestiva vista sull’arroccato borgo di Arcidosso. E qui vi lascio un altro consiglio: durante un road trip in Toscana cercate di raggiungere la vostra prossima destinazione attraverso strade urbane e non autostrade o extraurbane. Richiede più tempo, ma vi permetterà di scoprire paesaggi mozzafiato e il vero fascino toscano: la ruralità.
Per il pernottamento la nostra scelta è ricaduta su Castiglione d’Orcia, punto strategico in quanto permette di godere della tranquillità della valle e allo stesso tempo di raggiungere con facilità i punti di interesse. A farci da casa per due notti l’agriturismo Grossola, immerso nella campagna senese e dotato di piscina con vista sulle colline.
Ci concediamo un ultimo bagno al tramonto e ci dirigiamo verso Bagno Vignoni per una cena tardiva. Durante il tragitto avvistiamo due cuccioli di volpe (tenerissimi!). Capiterà anche a voi in un road trip in Toscana di incontrare la fauna locale per le strade di campagna: noi abbiamo visto anche conigli, cinghiali, istrici e caprioli. È bellissimo ed emozionante ma, ovviamente, prestate la massima attenzione.
Arrivati a Bagno Vignoni realizziamo che le cucine dei ristoranti sono già chiuse e dobbiamo quindi lasciare la cittadina in fretta e furia alla ricerca di un’alternativa per evitare di andare a letto senza cena (sia mai in Toscana!). Peccato però: Bagno Vignoni è riuscita a farci in pochi minuti un’ottima impressione. Nel centro storico potete trovare una vasca rettangolare dalle acque termali e deliziosi ristoranti ed enoteche.
Raggiungiamo quindi San Quirico d’Orcia, poco lontano, e riusciamo nell’impresa: un’ottima cena da Trattoria Osenna. Il personale è stato così carino da aspettare il nostro arrivo prima di chiudere la cucina (in generale, la cortesia dei toscani è stata una delle cose che più ho apprezzato di questo viaggio). A San Quirico d’Orcia ho provato per la prima volta nella mia vita il Brunello di Montalcino e i pici alle briciole, specialità toscane che rimarranno per sempre nei miei ricordi più belli.




Giorno 2 – Abbazia di Sant’Antimo, Montalcino, Buonconvento, Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, Asciano e le crete senesi
Iniziamo il vero tour della Val d’Orcia con la visita all’Abbazia di Sant’Antimo a Castelnuovo dell’Abate, non in programma originariamente. Che errore! Quest’abbazia di monaci benedettini è un vero gioiello incastonato tra campi di ulivi e vigneti e vi regna un senso di pace assoluto. Adiacente all’abbazia si trova un curatissimo orto di erbe officinali e anche una farmacia monastica che, ahimè, non era aperta al momento della nostra visita, altrimenti avrei sicuramente comprato qualche prodotto.
Ci spostiamo poi verso Montalcino, distante solo 11 chilometri. Devo ammettere che la città del Brunello non mi ha entusiasmata. L’ho trovata poco autentica, con i suoi tantissimi wine shop, turisti e poco altro da scoprire.
A colpirmi invece sono state le zone che circondano Montalcino: viali con cipressi, splendide cantine, dolcissime colline con innumerevoli balle di fieno. E, perdendoci volontariamente tra le strade di campagna, siamo finiti sulla via Francigena, rotta di pellegrinaggio che collega Canterbury, in Inghilterra, con Roma. Ho provato molta stima per i due pellegrini incontrati per la strada che camminavano con i loro zaini sotto 33 gradi cocenti (!).
Per pranzo ci siamo fermati a Buonconvento, delizioso borghetto medioevale dove si possono trovare diversi ristoranti, specialmente in via Soccini. Ottimi i pici allo zafferano e pancetta provati al ristorante Roma.
Nel tragitto verso Asciano e le crete senesi, scopriamo per puro caso l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, un’altra chicca. Qui il paesaggio è diverso, boschivo, mi ha ricordato per certi versi le foreste della Germania e, con la sua spiritualità, mi ha convinta sempre di più del prossimo viaggio italiano che vorrei fare: l’Umbria. All’interno dell’abbazia si possono anche ammirare splendidi affreschi che raccontano la vita di San Benedetto, fondatore dell’ordine dei monaci benedettini.
Continuiamo il nostro road trip in direzione Asciano, tra paesaggi mozzafiato che mai dimenticherò, quelli delle crete senesi. L’apice della bellezza paesaggistica lo troviamo in uno dei punti più fotografati della Toscana e di tutta Italia. Lo scatto che tantissime riviste di viaggi e libri fotografici usano per descrivere quanto pazzescamente bello sia il nostro Paese. Segnatevi solo un nome: agriturismo Baccoleno. E guardate l’ultima foto di questo blocco: non servono altre parole.
La sera abbiamo deciso di cenare nel nostro agriturismo a base di prodotti locali che abbiamo acquistato direttamente al supermercato: salumi toscani, pecorino di Pienza e, ovviamente, un buon vino rosso della Val d’Orcia. Ricordo di aver dormito come un bebè quella notte.












Giorno 3 – Bagni San Filippo, Pienza, Montepulciano
Per il terzo e ultimo giorno in Val d’Orcia decidiamo di fare qualcosa di diverso: visitare le terme naturali dei Bagni San Filippo. E si è rivelata una scelta azzeccatissima! Nonostante l’acqua calda, è stato comunque piacevole rilassarsi nelle acque termali e, in generale, è stata un’esperienza davvero particolare. Un altro consiglio: evitate di fermarvi nel punto principale, più affollato. Il mio ragazzo è andato alla scoperta del sito e, poco più in giù, ha trovato una vasca immersa nella vegetazione con tanto di cascata solo per noi! Favoloso. E guardate la foto che vi lascio sotto: sembra di essere nella giungla e non nella campagna toscana. Un posto magico che ricorderò per sempre.
Per l’ora di pranzo ci spostiamo verso Pienza, deliziosa cittadina patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Fra tutti i paesini che abbiamo visitato in Val d’Orcia, Pienza è stato quello che mi è piaciuto di più. Il centro storico è super carino, si respira un’atmosfera dolcissima (anche grazie ai meravigliosi nomi dati alle vie, come via del bacio o dell’amore) e ci sono molti ristorantini, dove assaggiare le tante specialità del luogo. Ma la cosa che mai dimenticherò di Pienza sono i suoi vicoli soleggiati, che portano a delle terrazze panoramiche sulla campagna senese che davvero tolgono il fiato. Per un pranzo veloce a Pienza vi straconsiglio la salumeria Nannetti e Bernardini, in pieno centro storico. Noi abbiamo ordinato dei panini alla porchetta e capocollo con, ovviamente, del pecorino di Pienza e li abbiamo mangiati nella splendida piazza Pio II, la piazza principale.
L’ultima tappa del nostro tour in Val d’Orcia è stata Montepulciano, un altro paesino dal centro storico delizioso, dalle viste indimenticabili sulla campagna, dai basilici nei vasi per le strade e, inutile dirlo, dal vino nobile. Una cittadina che ospita tanti eventi e che, proprio quel giorno, avrebbe tenuto un concerto di musica classica in piazza Grande.
Mi sarebbe piaciuto fermarmi, scoprirla di più, ma purtroppo quando si viaggia il tempo è tiranno e bisogna fare delle scelte. La nostra scelta per quella sera si chiamava Arezzo. E, vi assicuro, non ce ne siamo pentiti. Ma questo ve lo racconto nel prossimo articolo del nostro road trip in Toscana (che trovate qui), quello dedicato alle sue straordinarie città.





Un viaggio in Toscana è sempre un’esperienza meravigliosa!
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Ciao Giovanni,
hai detto bene: un’esperienza, non solo un viaggio. Un caro saluto!
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Ciao Agnese grazie sempre particolareggiate le tue descrizioni che mi permettono di sognare e viaggiare mentre le leggo, la nostra Italia è la nazione al mondo che ha più città e siti Patrimonio dell’Unesco per cui sempre in viaggio alla scoperta di quanto sia ricca l’ ITALIA
GRAZIE
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Ciao Lorena,
verissimo! E proprio la Val d’Orcia, grazie ai suoi paesaggi da sogno, è patrimonio dell’umanità. Questo la dice molto lunga sulla sua bellezza. Davvero imperdibile. Un abbraccio.
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